giovedì 28 novembre 2013

La Cantarella si è spenta!


Circolo “ Litorale Domizio”

COMUNICATO STAMPA
28 novembre 2013

Mondragone:  Sinistra Ecologia Libertà ritorna sulla Terra dei Fuochi
La Cantarella si è spenta!
Passato il Santo, passata la festa

“ E’ bastato che il Sindaco Schiappa ci mettesse una topsoil e la grande tensione civica, la foga dei consiglieri di opposizione, la Stampa locale si sono “acquietate”. È calato il silenzio sulla Cantarella e l’inquinamento ambientale a Mondragone non c’è più! Una decina di giorni fa l’ARPAC ha comunicato i risultati di 2 prelievi di polvere (topsoil: prelievo di terra superficiale entro i 5 cm) raccolti presso la Cantarella: tutto a posto, non ci sono inquinanti. Cosa cercavano? Radioattività dopo una tempesta nucleare? PCB dispersi la mattina stessa? Il topsoil è una indagine di primo impatto non certo per valutare inquinamento profondo di terreno o falde acquifere. Una toppa al problema. Ciò che però sconvolge è la voglia di rimozione del fenomeno e l’assenza di costanza o perseveranza nell’affrontarlo. Nel documento pubblicato su www.selmondragone.blogspot.com dal nostro Circolo di SEL evidenziamo alcune priorità: non esiste la ma le cantarelle, mappare il territorio e distinguere le zone inquinate dalle altre coltivabili, attivare una raccolta differenziata anche dei rifiuti tossici o pericolosi, affrontare la questione globalmente e strutturalmente. Oggi la terra dei fuochi locale è ritornata nella solita gestione in secrete stanze, con progetti di cui non si conosce finalità e possibili risultati. La quotidianità di immagine. Per dire che stiamo provvedendo ma senza convinzione o tensione alla soluzione. Meglio il silenzio che l’allarmismo. L’elettore vuole stare tranquillo, non pensare ai problemi e continuare a sopravvivere. L’assessore Zoccola, il Sindaco vengano a relazionare alla Città su come stanno affrontando la questione. Un incontro mensile, nella sede Istituzionale, ascoltando cittadini, operatori agricoli e associazioni  a viso aperto! Un percorso insieme e condiviso. Se stanno agendo non hanno da temere, se stanno insabbiando ha da temere la nostra e le future generazioni. Mondragone ti sei svegliata per una marcia, non ti riaddormentare”

                                                                                     Sinistra Ecologia Libertà
                                                                                       Circolo “Litorale Domizio”

                                                                                               Mondragone

martedì 12 novembre 2013

Il pentolone dei rifiuti bolle: attenzione!

   

Circolo “ Litorale Domizio”


COMUNICATO STAMPA
12 novembre 2013

SEL Mondragone per un approccio sistematico al problema
Il pentolone dei rifiuti bolle: attenzione!
L’ansia provocata dal fenomeno spinge ad un approccio globale e per il futuro

“La terra dei fuochi è una pentola a pressione che è esplosa. Ciò che ne consegue non può essere un risultato organico ma il “magma” di tanti elementi. Noi vogliamo dare un contributo sistematico attraverso una Scheda sulla vicenda rifiuti di ieri, oggi e domani a Mondragone. Troppo corposa per un articolo. La troverete in città e su www.selmondragone.blogspot.com.
Intanto vorremmo esprimere una opinione. Siamo quelli della prima ora nella denuncia dell’affaire rifiuti, Cantarella ecc ma non siamo riusciti a far “tracimare” il problema oltre i  Consigli Comunali o le denunce alla Magistratura. C’è voluta la “paura della morte” che i roghi ed il fumo hanno trasmesso, il risveglio di una coscienza civica, il simbolismo che i preti sanno incarnare. Grazie. Non lasciamo che ciò si affievolisca perché, sebbene il problema sia ormai nazionale e le Istituzioni non possono più negare, c’è ancora tanta strada da fare e tanta sorveglianza da esercitare.
Il “magma” racchiude tante cose come l’impegno del singolo o lo sfogo del momento, la paura del futuro o la disgrazia di un tumore in famiglia, gli interventi di chi parla perché conosce e quelli di chi sparla per sentito dire, la voglia di urlare come il piacere del protagonismo, la volontà del politico di rappresentare o la maledetta abitudine di illudere con promesse ed impegni “vacui”. Separiamo il grano dal loglio.
Siamo in un territorio devastato dalla merda della camorra, dalla bramosia del denaro, dalla corruzione della politica e di tanti altri, da imprenditori criminali anche del nord ma siamo un Popolo innamorato del proprio territorio. E la partecipazione civile di questi giorni ci invita al controllo e la bonifica della nostra terra. Si può fare se c’è la volontà!! Certo è una strada lunga e costosa ma gli strumenti tecnologici e le competenze scientifiche esistono. I soldi li prendessero ai mafiosi ma attenti a dove vanno e come vengono utilizzati!  La volontà delle Istituzioni? Quella dipende da ciascun cittadino elettore campano.
Ma il fumo dei roghi è solo l’apice del vulcano. I rifiuti restano ancora una questione irrisolta a cui dobbiamo dare un percorso. Riduzione, riuso, riciclo, isole ecologiche, percorsi protetti per lo smaltimento dei rifiuti pericolosi, videocontrollo delle zone a rischio, sanzioni per gli inadempienti, servizi efficienti a costi giusti, eradicazione della malavita organizzata, lotta acerrima alle corruzioni, punizione dei colpevoli grandi, piccoli o istituzionali. Una visione ed un impegno globale per spegnere il fuoco dalle origini.”

                                                                                     Sinistra Ecologia Libertà
                                                                                       “Circolo Litorale Domizio”

                                                                                               Mondragone

RIFIUTI e Terra dei Fuochi

CIRCOLO DI MONDRAGONE


SCHEDA


PREMESSA
La terra dei fuochi è il risultato della gestione – folle – di tutto il ciclo dei rifiuti in Campania. Inoltre è il prodotto di un affare della camorra, ormai imbarbarita anche nei suoi supposti “codici di onore”, della sua diffusa infiltrazione nelle Istituzioni e della corruzione politico – amministrativa di cui anche Mondragone è stata protagonista.
I rifiuti non sono una massa informe ma il complesso di tante componenti.
Classificazione dei rifiuti (D.lgs. 152/2006 e ss.mm.ii )

Ø  I rifiuti sono classificati, in base all’origine, in rifiuti urbani e rifiuti speciali e, secondo le caratteristiche di pericolosità, in rifiuti non pericolosi e rifiuti pericolosi.

Sono rifiuti urbani ai sensi dell’art. 184 del D.lgs. 152/2006 e ss.mm.ii:
a.     i rifiuti domestici, anche ingombranti, provenienti da locali e luoghi adibiti ad uso di civile abitazione;
b.    i rifiuti non pericolosi provenienti da locali e luoghi adibiti ad usi diversi da quelli di cui alla lettera a), assimilati ai rifiuti urbani per qualità e quantità (DCI 27/7/84);
c.     i rifiuti provenienti dallo spazzamento delle strade;
d.    i rifiuti di qualunque natura o provenienza, giacenti sulle strade ed aree pubbliche o sulle strade ed aree private comunque soggette ad uso pubblico o sulle spiagge marittime e lacuali e sulle rive dei corsi d’acqua;
e.     i rifiuti vegetali provenienti da aree verdi, quali giardini, parchi e aree cimiteriali;
f.     i rifiuti provenienti da esumazioni ed estumulazioni,nonché gli altri rifiuti provenienti da attività cimiteriale diversi da quelli di cui alle lettere b), c) ed e).

Sono rifiuti speciali, ai sensi dell’art. 184 del D.lgs. 152/06 , e ss.mm.ii:
a.     i rifiuti da attività agricole e agro-industriali;
b.    i rifiuti derivanti dalle attività di demolizione, costruzione, nonché i rifiuti che derivano dalle attività di scavo fermo restando quanto disposto dall’articolo 186;
c.     i rifiuti da lavorazioni industriali;
d.    i rifiuti da lavorazioni artigianali;
e.     i rifiuti da attività commerciali;
f.     i rifiuti da attività di servizio;
g.    i rifiuti derivanti dalla attività di recupero e smaltimento di rifiuti, i fanghi dalla potabilizzazione e da altri trattamenti delle acque e dalla depurazione delle acque reflue e da abbattimento di fumi;
h.     i rifiuti da attività sanitarie;
i.      macchinari e le apparecchiature deteriorati e obsoleti;
j.      veicoli a motore, rimorchi e simili fuori uso e loro parti;

Ø  I rifiuti si distinguono, in base alle caratteristiche di pericolosità, in rifiuti non pericolosi e rifiuti pericolosi.
Sono pericolosi ai sensi della decisione 2000/532/CE e ss.mm.ii., se presentano una o più delle seguenti caratteristiche di pericolosità:
H1 "Esplosivo": sostanze e preparati che possono esplodere per effetto della fiamma o che sono sensibili agli urti e agli attriti più del dinitrobenzene;
H2 "Comburente": sostanze e preparati che, a contatto con altre sostanze, soprattutto se infiammabili, presentano una forte reazione esotermica;
H3-A "Facilmente infiammabile": sostanze e preparati: liquidi il cui punto di infiammabilità è inferiore a 21oC (compresi i liquidi estremamente infiammabili), o che a contatto con l'aria, a temperatura ambiente e senza apporto di energia, possono riscaldarsi e infiammarsi, o solidi che possono facilmente infiammarsi per la rapida azione di una sorgente di accensione e che continuano a bruciare o a consumarsi anche dopo l'allontanamento della sorgente di accensione, o gassosi che si infiammano a contatto con l'aria a pressione normale, o che a contatto con l'acqua o l'aria umida, sprigionano gas facilmente infiammabili in quantità pericolose;
H3-B "Infiammabile": sostanze e preparati liquidi il cui punto di infiammabilità è pari o superiore a 21°C e inferiore o pari a 55°C;
H4 "Irritante": sostanze e preparati non corrosivi il cui contatto immediato, prolungato o ripetuto con la pelle o le mucose può provocare una reazione infiammatoria;
H5 "Nocivo": sostanze e preparati che, per inalazione, ingestione o penetrazione cutanea, possono comportare rischi per la salute di gravità limitata;
H6 "Tossico": sostanze e preparati (comprese le sostanze e i preparati molto tossici) che, per inalazione, ingestione o penetrazione cutanea, possono comportare rischi per la salute gravi, acuti o cronici e anche la morte;
H7 "Cancerogeno": sostanze e preparati che, per inalazione, ingestione o penetrazione cutanea, possono produrre il cancro o aumentarne la frequenza;
H8 "Corrosivo": sostanze e preparati che, a contatto con tessuti vivi, possono esercitare su di essi un'azione distruttiva;
H9 "Infettivo": sostanze contenenti microrganismi vitali o loro tossine, conosciute o ritenute per buoni motivi come cause di malattie nell'uomo o in altri organismi viventi;
H10 "Teratogeno": sostanze e preparati che, per inalazione, ingestione o penetrazione cutanea, possono produrre malformazioni congenite non ereditarie o aumentarne la frequenza;
H11 "Mutageno": sostanze e preparati che, per inalazione, ingestione o penetrazione cutanea, possono produrre difetti genetici ereditari o aumentarne la frequenza;
H12 Sostanze e preparati che, a contatto con l'acqua, l'aria o un acido, sprigionano un gas tossico o molto tossico;
H13 Sostanze e preparati suscettibili, dopo eliminazione, di dare origine in qualche modo ad un'altra sostanza, ad esempio ad un prodotto di lisciviazione avente una delle caratteristiche sopra elencate;
H14 "Ecotossico": sostanze e preparati che presentano o possono presentare rischi immediati o differiti per uno o più settori dell'ambiente.
Per definire le caratteristiche di pericolo da H3 a H8, H10 e H11 sono stati stabiliti i limiti di riferimento (art. 2 della Decisione 200/532/CE e successive modifiche), ossia dei valori di concentrazione delle sostanze contenute nel rifiuto, superati i quali il rifiuto è classificato come pericoloso, mentre per le caratteristiche H1, H2, H9; H12, H13 e H14 mancano i criteri di riferimento sia a livello comunitario che nazionale.
Alcuni rifiuti sono classificati come pericolosi già dall'origine e contrassegnati da un asterisco a fianco del codice CER, riguardo all’attività che li ha prodotti; per altre tipologie si fa riferimento alla concentrazione di sostanze pericolose da determinarsi mediante opportuna verifica analitica.

Dunque non esiste “il rifiuto” ma esistono “i rifiuti” distinguibili in:
1) urbani e speciali;
2) pericolosi e non pericolosi;   
3) Differenziabili e non differenziabili
Ogni tipologia di rifiuto ha il suo percorso al fine del riuso, del riciclo, del trattamento, dello smaltimento.

LA TERRA DEI FUOCHI
La  Terra dei Fuochi nasce per il continuo incendio di discariche, prevalentemente illegali, create o per abbandono indiscriminato dei rifiuti di ogni genere o per premeditato accumulo di materiali tossici/nocivi il cui smaltimento avrebbe un costo. Le esalazioni di tali incendi sono dannosi sia se riguardano i rifiuti urbani (es.: diossine) che, maggiormente, rifiuti pericolosi o tossici.
Dunque la Terra dei Fuochi è il fenomeno visibile di un indiscriminato inquinamento da rifiuti. Anche grazie ad esso ed alla sua diffusione mediatica, si è evidenziato l’inquinamento e l’interramento di enormi quantità di rifiuti urbani, tossici, chimici e/o radioattivi smaltiti anche da industrie del nord.
L’obiettivo di questa scheda è di fare una valutazione globale del fenomeno con una specifica attenzione al nostro territorio comunale ed a come esso si è prodotto e manifestato. Inoltre si vuole delineare un percorso verso una soluzione strutturale del problema che contempli tutti gli aspetti e le conseguenti azioni.
In sintesi:  Mappare il territorio –individuare le zone compromesse- metterle in sicurezza e sotto controllo-provvedere alla bonifica anche con sistemi no food– videosorveglianza delle zone a rischio– riduzione, riuso e riciclo dei rifiuti – raccolta differenziata spinta (rifiuti come risorsa) – isola ecologica - gestione efficace, efficiente ed economica della raccolta e smaltimento degli RSU- percorsi protetti per i rifiuti speciali- coinvolgimento dei  cittadini e punizione degli inadempienti – salvaguardia e promozione dei prodotti agricoli con disciplinari e marchio di origine comunale. 
Mondragone è terra dei fuochi?
Recentemente Mondragone ha avuto una grande visibilità mediatica per la vicenda della Cantarella. Una vicenda conosciuta e denunciata, anche da noi, da anni, oggi all’attenzione anche delle Istituzioni solo grazie al TG3 e Striscia la notizia. Avvilente ma utile.
Della Cantarella racconteremo a breve. Vogliamo invece fare alcune riflessioni.
LA NOSTRA “TERRA DEI FUOCHI” NON È SOLO LA CANTARELLA COME LA SOLUZIONE DEL FENOMENO RIFIUTI E INQUINAMENTO DEL TERRITORIO NON È SOLO LA SUA BONIFICA. La questione è ben più complessa, come in Campania, e l’approccio non può che essere globale e strutturale. Una rivisitazione dell’intero ciclo ed un sostegno alla nostra attività agricola.
LE CANTARELLE
Negli ultimi dieci anni il territorio del comune di Mondragone ha accumulato una serie di emergenze ambientali e sanitarie figlie di una stagione politica amministrativa che invece di amministrare il territorio con norme e regole, utilizzando queste norme pro domo sua,  lo hanno  depauperato consumando in modo irreversibile le risorse naturali che per essere  recuperate richiederanno anni. Purtroppo l’emergenza ambientale a Mondragone ha dei responsabili in carne ed ossa che hanno un nome e un cognome. Sono tutta la classe dirigente politica locale dei partiti che a vario titolo hanno avuto una responsabilità gestionale. Maggiori responsabilità ha avuto chi, nell’ultimo decennio, ha amministrato di più, un centro destra avallato e supportato da un sostegno tecnico amministrativo. 
Ecco cosa hanno prodotto le  non politiche adottate dalle varie amministrazioni in questi anni:
1.       Cantarella;
2.       Triglione 1 -2 ;
3.       Zone e campagne comunali vittime di ogni tipo rifiuto( località lenze, mazza farro, pantano,sterco lilli, pineta vecchia e nuova, pineta prisconte etc)
4.       Gli argini del Savone e dell’Agnena;
5.       Cava Incaldana;
6.       Area Terme Petrinum;
7.       Sversamenti  del sistema fognario comunale per il troppo pieno nei canali limitrofi o direttamente nel mare o sull’arenile;

La Cantarella
All’inizio dell’anno 2004 iniziano a verificarsi, a singhiozzo, una serie di interruzioni nel servizio raccolta rsu, a causa della chiusura di vari centri di trasferenza dei rifiuti.
L’Amministrazione Conte, con questi atti di seguito citati, istituisce il sito
·         ordinanza sindacale n.12 del 20.3.2004 di occupazione, in via urgente e provvisoria, di un’area per il deposito temporaneo di rifiuti;
·         relazione tecnica del Consorzio CE4 EGEA SpA, sulla realizzazione del sito di stoccaggio provvisorio;
·         parere alla realizzazione sito di stoccaggio provvisorio.
·         In data 11/8/2004 l’area di stoccaggio in località Cantarella è interessata da un incendio.
·         Il 13/8/2004, stante il triplicarsi dei rsu accumulati sul territorio cittadino, per la presenza dei turisti, il sindaco Conte reitera l’ordinanza di utilizzo della cava Cantarella per versarvi le quantità di rifiuti eccedenti la quota assegnata ordinariamente.
·         dal 20.8.2004 è interrotta ogni attività di sversamento in località “Cantarelle” del Comune di Mondragone, onde procedere alla messa in sicurezza del sito, al fine di prevenire danni ambientali
·         In data 23/8/2004, il sindaco chiede al Presidente del Consorzio CE4, al responsabile dell’UTC e all’assessore comunale all’ambiente di intervenire “ad horas” per ripristinare il corretto funzionamento dell’impianto di stoccaggio provvisorio in località Cantarella.  
·         In data 25/8/2004, il vice sindaco chiede al Commissario e al Prefetto l’autorizzazione a sversare un maggior quantitativo di rifiuti presso l’impianto CdR di S. Maria C.V
·         in data 04.9.2004 veniva sottoposta a sequestro preventivo l’area del sito di stoccaggio di r.s.u. in località “Cantarelle” del Comune di Mondragone con decreto notificato il 04.9.2004  ed emesso nell’ambito del procedimento penale n.7673/04 mod.44;
·          Altri incendi si sono avuti nel tempo.
…..il seguito fino ai giorni nostri ( lettera PRB e nostri interventi con Scotto e lettere a Sindaco e Assessore
Triglione 1 – 2
Cosa era, cos’è, che cosa c’è
Campagne lenze, mazza farro, pantano
Abbandono di plastiche serre e rifiuti di lavorazione campagna?
Cava Incaldana
Recente intervento della GdF. Rifiuti dell’edilizia, bitume, amianto ecc
Pineta Prisconte
La storia delle cave di sabbia
Savone, Agnena litorale Levagnole
Scoperta degli sversamenti di amianto e troppo pieno della fogna comunale ( Consorzio Bonifica)
Canali che sversano nel mare in cui scaricano le fogne lato monte. Fiumarella inquinata, dati Goletta Verde

I RIFIUTI SOLIDI URBANI
La criminalità organizza e attinge la propria sopravvivenza economica e finanziaria dalla seguenti attività: in primis utilizzando il ciclo del cemento, della movimentazione terreno nel settore edilizio, in concomitanza con il traffico di armi di contrabbando, con l’evolversi dello sviluppo economico hanno posto in essere altre attività altrettanto redditizie quindi la gestione della raccolta trasporto e smaltimento dei rifiuti solidi urbani e alla stessa stregua lo spaccio di stupefacenti, come l’appalto per la raccolta e lo smaltimento a Mondragone (Caserta).
Si tratta di un episodio emblematico, che e` opportuno ripercorrere seguendo la ricostruzione cronologica:
 4 marzo 1991: il consiglio comunale, con verbale n. 17, a prosieguo della seduta del 18 febbraio 1991 ed a chiarimento della delibera n. 1253 del 19 settembre 1990, delibera l’approvazione del capitolato stanziato per lo smaltimento dei rsu. Nella delibera viene specificato l’ ammontare della spesa di gestione pari a lire 2.952.936.000;
20 dicembre 1991: viene deliberata l’aggiudicazione dell’appalto per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti alla ditta Covim, che si aggiudicava l’asta per la somma di lire 2.923.000.640 al netto del
ribasso dell’ 1 per cento sul prezzo a base d’asta. Si rappresenta che dagli atti risulta che delle ditte invitate alla gara d’appalto solo tre, tra cui la Covim, si presentarono; una, la ditta Fungaia Monte Somma di Ottaviano, non veniva ammessa perche« facente parte di un raggruppamento
di imprese, mentre la gara era per ditte individuali; l’altra,la Ciccarelli G. Battista di Giugliano, offriva un ribasso dello 0,6 percento, quindi non veniva accettata. Altre due ditte inviavano una raccomandata nella quale specificavano di non poter partecipare alla gara;
10 febbraio 1992: la commissione straordinaria delibera di fornire chiarimenti al Coreco della provincia di Caserta in merito all’esclusione della ditta Fungaia Monte Somma. Detta ditta veniva
esclusa in quanto invitata come ditta individuale e non come capogruppo di imprese riunite e veniva detto che la ditta facente parte del gruppo non era stata invitata a partecipare alle gare;
15 maggio 1992: la commissione straordinaria deliberava che doveva essere revocata la delibera del 20 dicembre 1991, con la quale veniva conferita l’ aggiudicazione della gara di appalto alla ditta Covim
e che la cessazione entrava in vigore dal 1 giugno 1992, in quanto il decreto regionale di autorizzazione per il predetto servizio presentato all’atto della gara era illeggibile;
19 maggio 1992: la commissione straordinaria, in merito alla revoca dell’ appalto alla Covim, bandiva una nuova gara di appalto .Delle sette ditte invitate, a rispondere alla gara furono la Fungaia Monte Somma, la Ciccarelli G. Battista, la Tedesco Antonio, che rese edotte del problema furono invitate a far pervenire, in busta chiusa,l’offerta per l’aggiudicazione entro le ore 12 del 22 maggio 1992. Ma nessuna delle tre ditte fece pervenire l’offerta. A questo punto, la commissione straordinaria provvedeva ad invitare altre otto ditte, delle quali solo la Capasso Ciro di Grumo Nevano si presentava e, resa edotta del problema, veniva invitata a far pervenire l’ offerta per l’aggiudicazione entro le ore 11 del 29 maggio 1992. Anche questa ditta non faceva pervenire alcuna offerta e, con fax del 28 maggio 1992,manifestava la propria indisponibilita`. Quindi, in considerazione dell’ urgenza e non essendoci altre ditte specializzate nel settore per svolgere detto servizio, risultando indispensabile assicurare il servizio per i rsu, veniva deliberato di continuare ad affidare alla Covim le operazioni con decorrenza dall 1 giugno 1992, con le stesse condizioni dell’ appalto revocato in precedenza;
3 luglio 1992: la commissione straordinaria per i chiarimenti richiesti dal Coreco delibera che la Covim e` autorizzata a smaltire i rsu presso l’impianto della societa` Alma, sita in Villaricca;
18 marzo 1993: a seguito della delibera n. 169 del 20 dicembre 1991 viene ratificato il contratto di appalto per la raccolta e lo smaltimento dei rsu tra il comune di Mondragone e la Covim. Dal contratto si evince che l’importo mensile per le operazioni di cui sopra e` di lire 243.617.220; l’appalto sarebbe terminato al momento del conferimento dell’incarico alla ditta vincitrice della gara in quel momento in corso di espletamento;
18 dicembre 1995: il consiglio comunale, in merito all’indizione della gara di appalto per la raccolta dei rsu, delibera l’ approvazione del nuovo capitolato speciale d’ appalto, pari a lire 10.426.200.000 con
affidamento triennale per il periodo 1996-1998;
23 settembre 1996: il consiglio comunale chiarisce al Coreco della provincia di Caserta quanto deliberato in data 18 dicembre 1995, in merito all’indizione della gara d’appalto per la raccolta dei rsu e
dell’approvazione del capitolato speciale di appalto stanziato per tale scopo;
14 febbraio 1997: il consiglio comunale, in merito alla gara d’appalto per l’affidamento del servizio di raccolta, spazzamento, smaltimento e trasporto dei rsu, delibera di indire una gara di appalto a mezzo di licitazione privata con procedura accelerata;
30 maggio 1997: il consiglio comunale delibera l’approvazione dell’ elenco delle ditte per la gara di appalto. Le ditte in argomento risultano essere: Covim, Ecocampania, Risan, Solapuma, Italo-Australiana,Consorzio Nazionale Servizi, mentre veniva esclusa Il Triangolo;
29 novembre 1997: la giunta comunale delibera l’approvazione di gara infruttuosa per il servizio di raccolta, spazzamento, smaltimento e trasporto dei rsu. Nel verbale viene fatto riferimento alla delibera dell’ 11 novembre 1996, vistata favorevolmente dal Coreco di Caserta, nella quale si provvedeva alla riapprovazione del capitolato speciale d’appalto per il servizio in argomento. Inoltre, viene specificato che alla gara avevano partecipato due ditte: la Covim e l’Eco- campania, ma veniva altresì` specificato che in data 18 luglio 1997 l’aggiudicataria della gara era stata l’Ecocampania. In data 31 luglio 1997, la Covim chiedeva che fosse sospesa la gara e che, in data 6 novembre 1997, venisse redatto verbale di gara infruttuosa per vizi formali. Nel contempo, a causa della necessità di dover proseguire il servizio di raccolta, spazzamento, smaltimento e trasporto dei rsu, veniva confermata alla Covim la proroga a continuare a svolgere le operazioni in argomento, con le stesse modalità , patti, prezzo e condizioni stabiliti nel contratto del 10 marzo 1993;
23 dicembre 1997: il responsabile del servizio per la ripartizione tecnica urbanistica, in merito alla gara di appalto per il servizio di raccolta, spazzamento, smaltimento e trasporto dei rsu, determina di
indire una gara a licitazione privata, la riapprovazione del bando di gara e la lettera di invito per il servizio. È  del 6 maggio 1998 ed a quella data l’appalto per il servizio di raccolta dei rsu a Mondragone non era ancora stato aggiudicato! Per la camorra che si fa impresa, com’e` il caso del clan dei casalesi, quello dei rifiuti e` un settore economico nel quale intervenire come in qualsiasi altro dove esista la possibilità di aggiudicarsi pubblici appalti. Dall’intervento nel ciclo dei rifiuti conseguono
guadagni illeciti poi reinvestiti ad esempio in attività turistiche, com’e` il caso di un centro residenziale a Montecatini Terme (Pt) che,secondo la ricostruzione della direzione distrettuale antimafia di Napoli, e` stato acquisito proprio con capitale derivante dall’attività ecomafiosa.
L’intervento diretto si riscontra pertanto nei settori della raccolta e del trasporto dei rifiuti, il che non equivale a sminuire la gravità della situazione,ma a sottolineare che la realizzazione di cicli integrati ad alto contenuto tecnologico potrà contribuire a risanare questa fetta di mercato.
L’attività del clan dei casalesi, tuttavia, conferma l’allarme che la Commissione aveva lanciato in occasione del già richiamato forum di Napoli, relativo al salto di qualità che le ecomafie stavano compiendo. I clan criminali non si limitano più al solo smaltimento illecito, ma si trasformano essi stessi in impresa anche nel ciclo dei rifiuti. Non si accontentano più di imporre la  tassa camorra, cioè una quota percentuale fissa su ogni lira guadagnata dalle aziende nel territorio controllato dall’organizzazione,  ma si fanno impresa. Nel settore del calcestruzzo la creazione dei consorzi controllati dalla camorra,  come e` stato ben delineato alla Commissione,  ha portato all’eliminazione
della  tassa camorra ed alla conseguente riduzione del prezzo di questo materiale. Una soluzione del genere non si e` ancora registrata nel settore rifiuti; infatti, dalla documentazione esistente in Commissione, emerge con chiarezza come il clan dei casalesi imponga una sorta di tariffario a seconda dell’importo dell’appalto, per cui dal comune di Mondragone, con un’azienda ad essi direttamente collegata, pretendevano di guadagnare sessanta milioni al mese imponendo loro l’importo dell’appalto. Per quanto riguarda il comune di Sessa Aurunca (di dimensioni pari a Mondragone) la tangente richiesta alla ditta aggiudicataria dell’ appalto (non collegata al clan) era assai simile. Non e` più quindi la realizzazione della semplice discarica abusiva o il  solo condizionamento degli appalti, ma e` tutto ciò più l’intervento diretto nel ciclo dei rifiuti che rende paradigmatica l’azione del clan dei casalesi: e` la criminalità organizzata che prima impone la tassa camorra poi crea i consorzi, esclude dal mercato le aziende che non aderiscono ai consorzi, crea le sue imprese e  grazie ai consorzi controlla le altre; in questa maniera (particolare non secondario) controlla anche la distribuzione dei posti di lavoro, creando consenso e quindi un clima quanto meno di non ostilità al giogo criminale.

Lo stesso modus operandi continua e si intensifica ancora più con l’Amministrazione Conte 1999-2004 dove costituiscono un consorzio obbligatorio per la raccolta, il trasporto e lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani CE4, contemporaneamente si costituisce una società pubblico privata ECO4.

I RESPONSABILI
Con la vicenda CE4 –ECO4 Mondragone è discesa agli onori della cronaca come primo esempio di collusione Politica – Camorra – Affari. Non è questa la sede per riproporre la vicenda se non in termini sintetici. Riteniamo doveroso questo richiamo perché, sebbene l’emergenza attuale ci impone di aggredire il problema e trovarne le soluzioni, esistono responsabilità specifiche per parte di quello che stiamo vivendo. Non è competenza nostra individuare i colpevoli. È nostro dovere invece, come cittadini e organizzazione Politica, sollecitare l’individuazioni di responsabili, camorristi – affaristi - funzionari – politici, e pretenderne le giuste pene.
I rifiuti d’oro a Mondragone


CONSIDERAZIONI FINALI
Da quanto espresso risulta che la “Terra dei fuochi” è la conseguenza dell’intera vicenda dei rifiuti. Un settore troppo spesso gestito dalla camorra, da politici, amministratori e funzionari corrotti. Da qualche anno emerge la coscienza che il rifiuto può essere una risorsa e che la riduzione – riuso e riciclo sia la strada maestra.  Una coscienza ancora poco sentita e che dobbiamo diffondere.
La complessità non deve indurre scoramento ma approccio globale e sistematico. Allo stesso tempo bisogna rifuggire da polverose polemiche che possono focalizzare aspetti marginali e, volutamente o non, fiaccare la volontà di soluzione.
Per questo abbiamo elaborato una scheda alla quale non facciamo mancare anche l’indicazione di possibili soluzioni.
Dunque, nel mentre va affrontata l’emergenza e la bonifica, è necessario elaborare strategie affinché non ci sia mai più una “Terra dei Fuochi”.
Quindi innanzitutto mappatura del territorio, individuazioni delle zone a rischio, delimitazione, controllo e bonifica. Oggi la ricerca e la tecnologia ha elaborato sistemi adeguati sia al riconoscimento delle zone inquinate ( aereofotogrammetria, droni ecc in dotazione alla Forze Armate, Guardia di Finanza, Corpo Forestale), al controllo con videosorveglianza ( utilizzando, ad esempio, la D.G.R.C. n. 758 del 29/12/2011 seguita dal Decreto Dirigenziale dell’AGC 21 n. 33 del 30/12/2011 che ha assegnato alla Prov. di Caserta circa 1,3 milioni ed al Comune di Mondragone € 58.000,00 per il progetto “Differenziamo la mente”, inoltre il finanziamento previsto dal protocollo “Terra dei Fuochi” come al Decreto Dirigenziale n. 6 del 30/9/2013 regione Campania) alla bonifica anche con produzioni no food ( colture per biocarburanti, fitodepurazione,piantagioni di canapa ecc).
In secondo luogo raccolta differenziata con riuso e riciclo delle diverse frazioni ( umido, carta, plastica, alluminio, RAEE – elettronici, ferro, legno ecc) e relativo ristoro ai produttori (conferimento con codici a barre,  isole ecologiche, totem per raccolta plastica – vetro ecc) ed agli Enti.
Da privilegiare la riduzione dei rifiuti con vuoti a perdere, distributori di acqua potabile, riduzione degli imballaggi, sacchetti di iuta o riutilizzabili per la spesa, utilizzo di packaging riciclabili ecc.
Il problema principale sono i rifiuti industriali e nocivi che necessitano della ricerca della chimica verde nonché dell’agricoltura biologica. Su questo l’Ente come le associazioni di categoria, dovrebbero farsi parte diligente per provocare conoscenza e formazione degli operatori.
Quindi agire a valle, le criticità dell’oggi, ed a monte per evitare l’alimentazione dell’atavico problema rifiuti.
Un capitolo a parte, spinoso, è la correlazione tra inquinamento e malattia, tumori.
È accertato il nesso tra molti inquinanti ( diossine, benzopirene, polveri sottili ecc ) e l’incidenza di malattie neoplastiche. Più difficile la connessione tra inquinamento e frequenza di tumori. È necessario conoscere, raccogliere dati e studi scientifici. È necessario il Registro dei Tumori come le indagini epidemiologiche
Non siamo all’anno zero, ci sono indagini e raccolta dati. Siamo all’anno zero per la loro diffusione. Bisogna pretendere dal Ministero della Salute, dall’ARSAN e dalle ASL l’attivazione e la diffusione dei dati già in loro possesso.  Troppo spesso si nasconde la conoscenza della realtà per paura di doverla affrontare. Non è ammissibile.
Allo stessa stregua Enti regionali e territoriali, Ministero dell’Ambiente e  Magistratura conoscono tanto della realtà inquinata delle nostre terre(inchiesta Adelphi”, le denunce del collaboratore di giustizia Chianese raccolte nel 1997 anche dalla Commissione bicamerale d’inchiesta sui rifiuti, presieduta all’epoca da Massimo Scalia ed ancora secretate, le dichiarazioni di Vincenzo Schiavone, oggi desecretate dal presidente Laura Boldrini, già ampiamente riscontrate dalla Magistratura, ………..…). Non è possibile più nascondere la conoscenza. Abbiamo diritto di sapere, di attivarci per salvaguardare l’ambiente in cui viviamo come la salute nostra e dei nostri figli.
Infine ravvisiamo un grande pericolo. Leggi speciali, emergenze esasperate, polemiche ad arte, confusione nella quale veicolare scelte già preconfezionate o bonifiche affidate in urgenza, semmai agli stessi aguzzini che ci hanno avvelenati. Manteniamo lucidità e sorveglianza del processo.
Dunque pensiamo globale, agiamo in un progetto sistematico ed evitiamo che tanti, troppi, parlino senza conoscere, per sentito dire, per polemica o protagonismo. L’ignoranza populista che incanta i semplici e non vuole soluzioni.
Le soluzioni ci sono, ci vuole la volontà. Per risolvere il problema.