giovedì 10 ottobre 2013

Non siamo tutti innocenti

COMUNICATO STAMPA
 10 Ottobre 2013
SEL sulla marcia di domenica 13
Non siamo tutti innocenti
La rabbia non deve essere cieca

“ Condividiamo in pieno lo spirito e le motivazioni della Marcia contro i rifiuti tossici che un gruppo di cittadini indignati ha organizzato per domenica 13 mattina. Come cittadini, prima ancora che militanti politici, ci saremo senza se e senza ma” afferma Giancarlo Burrelli, presidente del circolo “Litorale Domizio” di Sinistra Ecologia Libertà. “tutta la vicenda dei rifiuti, e dei tossici in particolare, ha risvegliato uno spirito di cittadinanza non usuale per Mondragone. Con esso una voglia trasversale di riappropriarsi del nostro futuro e contrastare le camorre, le corruzioni che minano la salute nostra e delle future generazioni. La partecipazione civica è essenziale nella Storia di un popolo e giammai deve essere usata da chicchessia. C’è tanta attenzione mediatica su queste terre ed il suo dramma. TV, giornali, Chiesa, Politici, Europa oggi anche volti noti che ci adottano. Bene ma nel marasma ci possono essere pericoli. Pentiti che parlano, disinteressatamente? Enti locali, Politici grandi e piccoli che sostengono la battaglia. Oggi? Tutti a denunciare il disastro ed a chiedere soluzioni. Da chi? Nessuno è innocente. Il cittadino che getta i rifiuti al Triglione, gli Imprenditori che hanno risparmiato, i camorristi che hanno lucrato e avvelenato, la politica che era (è) collusa, le Autorità che non hanno sorvegliato. Ed allora non siamo tutti uguali anche se, spesso, marciamo insieme. Il problema è scoppiato, il veleno c’è ma esiste chi lo deve trovare. La bonifica è necessaria ma esiste chi deve farla e chi deve pagare i denari. I tumori sono aumentati ma c’è chi deve certificarlo e chi deve permettere la cura. Non siamo tutti innocenti, non siamo tutti uguali. C’è chi deve fare. Non facciamo prenderci dal “vogliamoci bene”. L’urlo di dolore non può coprire chi deve trasformarlo in azione e deve agire. Marciamo insieme ma la rabbia non fa dimenticare le responsabilità, i corrotti, i colpevoli e chi deve, oggi, deve analizzare il territorio e bonificarlo, in trasparenza e legalità.” 

mercoledì 9 ottobre 2013

Regolamento del 2° Congresso di Sinistra Ecologia Libertà

REGOLAMENTO DEL II CONGRESSO

Telegramma a Sindaco e Assessore - Notizie e fatti sulla Cantarella

TELEGRAMMA
7 ottobre 2013

Sinistra Ecologia Libertà chiede 
Telegramma a Sindaco e Assessore
Notizie e fatti sulla Cantarella

 “Al Sindaco Schiappa e Assessore Zoccola stop Apprendiamo dalla Stampa Vostro provvedimento per effettuare matrice ambientale e spegnimento Cantarella stop Come richiesto, senza esito, da Regione Campania il 3 luglio 2013 al fine di inserimento nel piano bonifica stop Come richiesto da noi il 12 luglio e non ottenuto stop Chiediamo estremi dell’atto con cui avete provveduto e che non abbiamo trovato su albo Pretorio online dell’Ente stop Suggeriamo di finanziare l’intervento con i proventi della raccolta differenziata stop Chiediamo, come ci risulta, se il sito è tuttora sotto sequestro della Magistratura e se corrispondiamo ancora circa € 15 mila / anno ai proprietari del terreno stop Grazie”.

Farmacia comunale, un problema antico

COMUNICATO STAMPA
4 ottobre 2013
SEL ritorna sulla scelta della settima farmacia
Farmacia comunale, un problema antico
Siamo disabituati al Sevizio Pubblico
“ Troppo spesso i problemi della città sono affrontati come gossip e con superficialità” affermano dal Circolo locale “Litorale Domizio” di Sinistra Ecologia Libertà “grandi annunci, furiose polemiche e poi tutto è digerito dal quotidiano. Noi siamo, invece, per riflessioni ponderate ed obiettivi da perseguire. Sulla nuova, e vecchia Farmacia comunale, abbiamo elaborato una scheda, presente anche  sulla pagina facebook - SEL Litorale Domizio - per fare un poco di storia ed esprimere il nostro pensiero. Ad essa rimandiamo per completezza. Il problema FARCOM spa è antico, frutto di un potere politico famelico e dei “soliti aggiustamenti statutari” per obiettivi di parte. Nel 94, eravamo in Giunta, e volemmo che la V farmacia comunale fosse pubblica. Lo stesso pensiamo oggi della VII. Il problema è come un SERVIZIO PUBBLCO viene “stravolto” nella sua funzione. Nel 2004 si “smanettò ad usum proprium” lo statuto e l’interesse furono i posti di lavoro, i Consigli di amministrazione ecc. Denunciammo tutto alle Autorità competenti. Divenne, purtroppo, l’ennesima camera di compensazione degli squilibri politici, delle “tangenti” per un voto in Consiglio. La Farmacia comunale, invece, è un servizio sanitario pubblico per la salvaguardia della fasce deboli. Per questo deve essere gestita con economicità ed efficienza. Perché tanti costi fissi? Perché non allocarla in locali dell’Ente?  Non deve fare utili per “spartirli” ma deve fare utili per reinvestirli in servizi all’utenza (lo dice lo Statuto). La caratteristica di essere comunale è che sia un servizio pubblico non solo un competitor delle private. Deve avere una Carta dei Servizi che svolga funzione di informazione, formazione sanitaria ed offrire servizi gratuiti di prevenzione al cittadino. Bisognerebbe rivedere quello statuto della Farcom ma dubitiamo della volontà politica di chi oggi decide. La prossima farmacia comunale, in assenza di un Farmacista in pianta organica,  non può che essere appannaggio di questa Farcom, almeno evitiamo nuovi incarichi politici. Ma sia una battaglia consiliare per un Servizio Pubblico al servizio del cittadino, opportunità per tanti professionisti presenti sul territorio, scelti senza le “corruttele” così diffuse.

Scheda Farmacia Comunale


La storia

1)       In sede di attribuzione di nuove farmacie sul territorio, il Comune di Mondragone esercitò l’opzione per la farmacia comunale, così come prevede la vigente normativa. In data 29 febbraio 2000 il Consiglio comunale di Mondragone deliberò la costituzione di una società mista pubblico-privata a prevalente capitale pubblico per la gestione della farmacia comunale.
Successivamente, in settembre, il Consiglio comunale scelse la suddetta modalità di gestione, stabilendo che in tale società, denominata “Farcom S.p.a.”, il Comune risultasse titolare di una quota di partecipazione corrispondente al 70% del capitale sociale, mentre il restante 30% fosse attribuito, mediante una pubblica selezione, ad una compagine sociale privata.
Il Consiglio pur non deliberandolo, espresse l’orientamento, inoltre, che del 70% del capitale sociale pubblico, fino ad una quota pari al 19% potesse essere attribuito all’azionariato diffuso. In definitiva il riparto delle quote della S.p.a. doveva risultare, a regime, così composto: 51% in mano al Comune ed il restante 49% ai privati, di cui il 30% ad una compagine sociale ed il 19% all’azionariato diffuso.Gli atti successivi per la selezione della compagine sociale, predisposti dagli uffici comunali (peraltro espropriando a nostro parere il Consiglio comunale della prerogativa di stabilire i criteri per la selezione della compagine sociale ) non fecero più riferimento, in maniera del tutto arbitraria, alla compagine sociale come aveva deliberato il Consiglio comunale, ma al socio privato. Inoltre il Dirigente introdusse nel bando anche il requisito che il socio privato doveva essere farmacista senza che ciò fosse stato indicato dal Consiglio Comunale. Di conseguenza, gli stessi criteri selettivi, anche questi stabiliti dagli uffici comunali, vennero individuati sulla base di una selezione di potenziali soci privati farmacisti e non già per selezionare una compagine sociale come aveva deciso l’Assemblea consiliare. Infatti i requisiti individuati risultano palesemente adatti più ad un pubblico concorso per l’assunzione di un farmacista che alla individuazione di un soggetto con il quale costituire una S.p.a.. Non solo, ma alcuni di questi stessi requisiti appaiono privi di giustificazione, al punto tale da poter anche solo indirettamente rappresentare motivo di eventuale favoreggiamento.Nonostante le critiche apparse sulla stampa rispetto a tale procedura in palese contrasto con quanto stabilito dal Consiglio comunale, l’iter individuò un socio vincitore.
Successivamente il Capo Ripartizione, responsabile della procedura, accortosi della differenza tra “compagine sociale privata”, deliberata dal Consiglio comunale e “socio privato” determinato dai suoi uffici, chiese chiarimenti, con una nota, al Sindaco, al Presidente del Consiglio, ai Capigruppo consiliari e al Segretario comunale.
Il Consiglio comunale, successivamente e a maggioranza, “chiarì” che per le proprie precedenti deliberazioni doveva intendersi “socio privato” e non “compagine sociale privata”, e che questi doveva intendersi farmacista sanando in tal modo tutta la precedente procedura. E lo fece conoscendo già il nome del socio vincitore e senza alcuna analisi giustificativa.2)       Lo statuto della Farcom S.p.a. definisce di costituire una società per azioni a capitale misto, pubblico privato, con capitale di € 104.000,00 ( 4.000 quote a € 26,00 cadauna) così distribuito: socio privato 30%, Ente Comune 70% con previsione di vendere il 19% ad azionariato diffuso. Inoltre è previsto che il socio privato sia un farmacista e che abbia l’incarico di Direttore della farmacia. La società è gestita da un Consiglio di Amministrazione di n° 5 membri, in carica per 3 anni e rieleggibili, e da un Collegio sindacale di n° 3 membri in carica per 3 anni. L’eventuale utile l’Ente lo deve impiegare per interventi di pubblico interesse da effettuare sul territorio.
 Analisi dell’azienda

1)       La società Farcom, allo stato, impiega n° 3 farmacisti a tempo pieno, di cui 1 con ruolo di direttore, e 2 farmacisti a part time. Il costo del personale è di circa € 220.000,00  /anno e l’ultimo fatturato è di circa € 1.600.000,00. Il CdA ha un costo di circa € 30.000,00/anno, lo stesso il Collegio dei Sindaci.
 Le caratteristiche di una farmacia comunale

Le Farmacie Comunali, note nel resto dell' Europa come Farmacie Sociali, nascono verso la fine del 19° secolo (Riforma CRISPI 1888; Riforma GIOLITTI 1913; Riforma MARIOTTI 1968) con l'obiettivo di assicurare l'assistenza farmaceutica ai più poveri e bisognosi. Nel corso degli anni si sono evolute in maniera esponenziale fornendo agli utenti non solo  gli stessi servizi delle farmacie private, ma aggiungendone tanti altri che consentiranno di avvicinarsi ulteriormente alle esigenze dei Cittadini favorendo una maggiore caratterizzazione, dal punto di vista sociale, come presidio sanitario di eccellenza.Ovviamente nel rispetto del Piano Regione Sanitario (Regione Campania)La farmacia comunale dovrebbe dotarsi di una CARTA DEI SERVIZI, documento predisposto a secondo dell’esigenze socio sanitario del territorio (predisponendo un’ attenzione particolare alle seguenti categorie di soggetti:anziani, bambini, soggetti senza reddito documentati agli effetti della crisi economica, soggetti comunitari ed extra comunitari che versano in uno stato di indigenza) la CARTA non deve avere solo un valore simbolico ma deve essere  uno strumento essenziale fornito al cittadino per conoscere la Farmacia Comunale, e per poterla utilizzare nel migliore dei modi . Essa è fondamentale al fine di determinare in modo chiaro la mission della farmacia comunale rispetto a quella private, attraverso la caratterizzazione e l’ erogazione dei servizi nel rispetto dei seguenti principi: efficienza, efficacia, uguaglianza, cortesia, valutazione e miglioramenti della qualità, diritto di scelta, trasparenza e riservatezza, tutela del cittadino, partecipazione del cittadino.La Farmacia Comunale:·         garantisce che il controllo della prescrizione sia sempre effettuato da un Farmacista;·         rispetta le Norme di Buona Preparazione per la predisposizione e la confezione dei farmaci;·         fornisce una consulenza sull’uso dei farmaci e degli altri prodotti trattati in Farmacia, sia di propria iniziativa che su richiesta   dell’utente;·         garantisce la consultazione della Farmacopea Ufficiale, della tabella delle tariffe per gli onorari professionali, del nomenclatore tariffario,  delle liste di prescrivibilità dei farmaci;·         garantisce al cittadino, in caso di emergenza, le informazioni e il supporto necessari per superare la situazione di pericolo, tramite il collegamento con le strutture sanitarie deputate all’urgenza;·         provvede alla rimozione delle barriere architettoniche esterne e garantisce l’accessibilità ai locali per le sedie a rotelle;·         aderisce e  promuove progetti di consegna a domicilio a favore di pazienti particolarmente disagiati e privi di assistenza familiare, tali iniziative, senza oneri diretti per i pazienti, saranno organizzate anche in collaborazione con Associazioni di volontariato.·         Assistenza a cittadini comunitari ed extra comunitari che di trovano in stato  di indigenza·         Garantire concorrenza in un mercato che altrimenti sarebbe monopolio dell’interesse privato;·         Liberare risorse economiche che possono essere reinvestite nel sociale·         Costituire un punto di ascolto delle esigenze del cittadino in ambito socio sanitario,  
La seconda farmacia comunale

1)       L’Ente Locale può acquisire fino al 50% delle farmacie del territorio. Per le farmacie di nuova istituzione ( oggi 1/3000 abitanti) l’Ente ha diritto di prelazione su 1 ogni 2 farmacie messe al bando. A Mondragone esistono 6 farmacie, di cui una comunale. Ne verranno istituite la 7° e l’8°. Di queste la settima è stata opzionata del Comune mettendola in capo alla Farcom spa. La sede, che viene indicata dall’Amministrazione Comunale, dovrebbe essere Levagnole. Per Norma, un Comune non può avere più società per gestire più farmacie. Potrebbe, invece, prevedere nel proprio organico il Farmacista, senza la presenza del quale non può gestire la farmacia. Il Comune, infatti, è titolare della farmacia opzionata ma ha necessità del personale qualificato (farmacista) per gestirla.
 Le criticità

Fatta un poco di chiarezza sulla storia della Farcom spa (su cui siamo stati protagonisti, nel 2001, anche con esposti all’Autorità competente) sulla Norma, sull’economia aziendale e sullo stato attuale dei fatti, vogliamo esporre la nostra posizione Politica.Ombre:
1)       La società FARCOM Spa ha vizi antichi che nascono nella sua costituzione e negli “aggiustamenti” dello Statuto. Il socio privato è pre-determinato, non è solo investitore ma, in pratica, “gestore dell’azienda” nella qualità statutaria di Direttore. Difficile “liberarsene”. Tutto ciò fu motivo della nostra opposizione anche adendo alle Autorità di controllo ma …. Era il 2004….
2)       La FARCOM Spa ha incrementato, negli anni e come ovvio, il valore del Capitale ( oggi quantificati in circa 2 milioni )  ma ha prodotto nulli o scarsi utili.
3)       La Farmacia Comunale è stata, da sempre, “camera di compensazione” della politica, protagonista di accordi ed equilibri di maggioranza e “sfogatoio” occupazionale ed elettorale.
4)       In questi anni non è riuscita a darsi l’immagine e la sostanza di SERVIZIO PUBBLICO ma di buon investimento politico-gestionale per l’Ente e di investimento economico del socio privato.
Incongruità:
1)      Non vogliamo fare l’analisi economica della società FARCOM ma è evidente una scarsa economicità dell’azienda non solo per la mancanza di utili ma per la assenza di funzione sociale. Non si evince la caratteristica di essere, comunque, servizio pubblico ma solo “opportunità politica” di chi comanda. Si pone quindi il problema di rapporto costi/benefici e  di ottimizzare le spese per liberare risorse per le attività di Farmacia Comunale.2)      La ingerenza del politico di turno è evidente negli organi statutari come nelle scelte gestionali

La settima farmacia

1)      La Norma prevede l’opzione dell’Ente nell’acquisizione della nuova Farmacia. Fummo noi ad opzionarla nel 94, a maggior ragione la condividiamo oggi. Il problema è: con quali obiettivi?2)      Sarebbe opportuno rivedere l’intero impianto della FARCOM riportandola nei canoni di efficienza – efficacia – economicità e legalità normativa. In attesa di volontà politica, è giusto che essa gestisca la nuova sede (lo statuto lo permette?) per risparmiare spese sovrastrutturali ed ottimizzare costi di gestione. Certamente ci vuole un nuovo Direttore ma, principalmente, bisogna recuperare la mission di SERVIZIO PUBBLICO. L’esperienza dovrebbe insegnare! Proposte

1)      Rivedere l’impianto Statutario della FARCOM per eliminare i “vizi” nella sua nascita.2)      Eliminare i “costi della politica” nella gestione dell’attuale farmacia comunale riducendo i costi sovrastrutturali (  Consiglio di amministrazione, Collegio Sindacale ecc ) e ristabilendo procedure trasparenti nella gestione ( competenza e non appartenenza).3)      Ottimizzare i costi di gestione riducendo spese comprimibili. Ad esempio la sede, perché non comunale? 4)       Dare il ruolo di Servizio Pubblico implementando, ad esempio, le attività previste da AssoFarm e la sinergia con la sanità territoriale (ASL, 118, ADI, MMG, PLS ecc). Farne motivo di identità e portarlo a conoscenza del cittadino attraverso la Carta dei Servizi.5)      Acquisire la settima farmacia annullando ogni costo sovrastrutturale e marcandone il ruolo di Servizio di pubblica utilità per il territorio, anche nella collocazione e strutturazione.Riteniamo che il dibattito debba affrancarsi dalle polemiche “ del particolare”,  buone per i sensazionalismi, e centrare sulla sostanza: fuori la politica dalla gestione economica, risanamento delle “storture” perpetrate in passato, sviluppo del Servizio Pubblico, Trasparenza e Legalità gestionale, lotta alla corruzione.           Sinistra Ecologia Libertà, circolo “Litorale Domizio” di Mondragone intende perseguire in una attività Politica fondata sulla conoscenza, ragionamento  e salvaguardia del cittadino.Pertanto sosterremo questa posizione in tutte le sedi opportune e, non essendo presenti in Consiglio Comunale, ci auguriamo di poterle condividere con quanti, Cittadini e Consiglieri, lo vorranno.